venerdì 1 giugno 2012

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ERWARTUNG


                            
 Dramma musicale di A. SCHÖENBERG (op. 17) 


Realizzazione di

FRANCESCO MARTINEZ  E  VALENTINA PIANCA

Interpreti:

SABINA SCHWARZ - MAURIZIO LAURENTI - ANNA ODESSA

Trucco e costumi di Valentina Pianca. 


Ai margini di un bosco, sotto il chiaro di luna, in un’atmosfera d’angoscia, una donna avanza esitante, si accinge ad attraversare il bosco per raggiungere l’amante. L’ansia e la paura crescono mentre s’inoltra cautamente nell’oscurità profonda, tra folti alberi, attraverso una natura piena di fantasmi e di allucinazioni. Giunge in uno spiazzo ove inciampa nel corpo dell’amante ucciso (forse da lei stessa) steso davanti alla casa della rivale. A questo punto è ossessionata dalla visione continua delle immagini dei due amanti infedeli; urla terrorizzata, si china su di lui e lo bacia, lo invoca e rievoca il tempo felice trascorso con lui. Sopraggiunge l’alba improvvisa ma in lei permane il buio della notte lunare ove essa si addentra disfatta, conscia della sua vana ricerca, mentre il ricordo del tempo passato si dissolve lentamente sottraendosi alla sua memoria.

L’ " erwartung " non e’ terminata, " ich suchte…. " " cercavo…. "






















Il carattere del soggetto si potrebbe far rientrare nel genere onirico anche perché, come nel sogno, la materia è espressa allo stato incandescente di urlo musicale, di trafittura, di spasimo; ricostruzione a rovescio, per demolizione degli schemi tradizionali, e al tempo stesso, insistito come nei sogni, finisce con l’accavallare e alternare il reale con l’immaginario, tanto da confonderli e riproporceli al limite del pensabile.

L’ambientazione scenica è fissa: un bosco e il chiuso giardino del ricordo.I personaggi sono posti "inter pares" con le zone cromatiche dei fondi, della luna nel cielo, dei rami degli alberi; dal punto di vista psicologico al contrario essi sono grumi di concentrazione di sentimenti conflittuali.

Nell’interpretazione visiva così come è stata proposta nel lavoro, ogni fotogramma vale di per se nell’autosufficienza di momento lirico necessario al tutto, e nello stesso tempo, dipende dall’insieme:dal fotogramma precedente quello conseguente e viceversa, come nella musica dall’urlo nasce il mormorio e da questo nuovamente il grido.

©1970 Francesco Martinez